20/04/20

riccardo cavallo : rinvii


Si chiuse il portello alle spalle, concentrandosi sull'acustico pieno di storie (hirondelles, ricapitolò pensoso, che ho fatto, che ne so, ho scritto dei fogli, matrici per un rondeau). Era già un remake, già ben prima di tutti gli inizi e tutte le partenze, lo spazio si dischiudeva su di una superficie bidimensionale: una discreta citazione botticelliana, il ruscello, la scanalatura vulvomorfa. Le frasi di partenza e di arrivo sono esclusivamente luoghi di passaggio, il loro intervallo non è euclideo. Frasi come: un rondò è una poesia di forma fissa in tredici versi su due rime, con una pausa al quinto ed all'ottavo verso, in cui la o le prime parole si ripetono dopo l'ottavo o dopo il tredicesimo verso senza essere di per sé dei versi. Chi è capace di sedere in questo modo, vale a dire al di sopra del desiderio, della materia e della non materia, ha l'approvazione di quello che è venuto. Questa natura, non dualistica, è detta essere la vera natura, che non può essere contaminata dal male né attaccata dal bene. Quando fissate la vostra mente su cose malvagie allora sorge l'inferno. Le fonti del male sono la rabbia, il desiderio, l'illusione. Attraverso l'altrui figura è intorno a sé stesso che gira, da sé a sé, approdando al letto incantato della leggenda. Solo in un angolo, nudo sporco e logoro un materasso coperto di polvere. Mi dispiace, maestro, di avervi fatto fare un lungo viaggio chiamandovi qui così da lontano. Le pareti non hanno alcun bisogno di essere dipinte perché il sutra dice che tutti i fenomeni sono illusori e transitori. Mantenne una radente luce lunare, sui fenomeni (illusori e transitori, si era detto) circostanti, giungendo a comprendere come attraverso canali doppi, o doppi che fungevano da canali di trasmissione, circolassero messaggi, frammentazioni e dettagli irreconducibili ad un insieme. Si accontentò di compilare i rinvii: non dovendo discolparsi di alcunché non raccontò nulla, pur lavorando ad un romanzo brillante, nel senso di un ricercato splendore minerale, tutto in bianco nella sua folgoranza di splendore - la posizione del redattore del testo mediale fra l'ascolto e la sua intonazione, vocale o grafica che fosse, il tempo un confuso giustapporsi di sequenze comiche, le cui coordinate si identificavano con i vertici dell'inutilità e con l'entropia tendente ai massimali, precipitati improvvisi di disordine. Non sapendo se vi fossero e quali dei in un dettaglio, seppe ugualmente che in quello si trovava un di più senza termini di paragone, che non è un oggetto.