17/10/19

riccardo cavallo


Commentario a Sontag: investigatrice multimediale, indi ermeneuta; nel suo gesto il mondo rivoltato-rivoltamento del mondo moderno, del mondo e del moderno secondo le seguenti modalità: come un fiume nascosto riscoperto - è raphael aloysius lafferty che scrive - fu un dispiegarsi uno scorrere liberamente, fu il vedere tutte le dimensioni dello spazio e del tempo attraverso occhi eleganti - fine del rescritto di lafferty. Esautorazione del tempo-epicentro del vuoto europeo. 
Commentario a Rosenberg: qui si articola doppiamente la questione del moderno, "tradizione", "nuovo": si tratta di soprannomi per un viaggio verso e dentro l'indecidibile.
Spazio Rondanini: in siffatta topologia forse gli schemata per la dissoluzione del dolore-estinzione dell'oggetto e dell'attaccamento all'oggetto, simultaneamaente, dacché doppia presa genera doppia cattura. Scese il crepuscolo - deguellos continuavano a suonare - canta ragazzina: si accanivano febbrilmente a riparare i guasti della Remington; troppo lontani gli idraulici per restaurare il sistema di raffreddamento ad acqua delle mitragliatrici di scorta - manovelle inceppate e guasti meccanici di ogni sorta.
Graffiti e triplo reticolo: il tempo sopravanzato. Si mantiene eros vs agape. Trascinamento erotico d'anime e corpi.
Dei veri maleducati, che chiavano in fica e spruzzano dappertutto. Infinitamente altro un tribadismo senza particolari tecniche, un perpetuo soffregamento - in quanto contiene tutte le cose, sovrasostanzialmente, come in un abbraccio irrefrenabile. Infinita la nominazione, che risponde all'appello della bellezza. La nascita del moderno: quasi non si trattasse d'altro che di un'interruzione. Uno strofinarsi fra palato e gola, tertium datur, senz'altro, la lingua che lenta rotea, la dolcezza triste degli occhi socchiusi, su una felicità fuor di misura - una bellezza inimmaginabile; sweet Virginia.
La nascita del moderno: un'interruzione, presuminilmente definitva. Nessuno, dagli asili agli ospizi, che si desse da fare.
Drappi e manti dispiegati nel vuoto - vuoti essi stessi; nessun documento, ci fanno il ripieno per i gonzi. Là certi volumi si aprono: i corpi indefinibili secondo geometrie canoniche - subentra, come singolarità pura, il nome sciamanico - fluida armatura o rete neuronale il ricadere sospeso delle vesti, universi di figure e segni. Il plico annunciato per telefono in un tetro pomeriggio invernale; mettere per iscritto, con grafismi sempre meno riconoscibili, un'avventura da principio inenarrabile. L'unico labirinto che si possa abitare, in quelle reti senza luogo, a condizione di esservi già. La messa in relazione di vari schemi (o figure) non dà luogo a descrizioni né a racconti; un reticolo viennese od orientale - il solo labirinto abitabile, a condizione di trovarvisi (di un riferimento: maria Tupay Duque).
Manoscritto il libro, rara edizione economica del Conrad malese, medicina dell'anima, essendo ogni malattia malattia dell'anima.

Ad infinitum curvarsi e controcurvarsi su tale corpo, diafano sottilissimo splendore-trasversalissime le complicanze; una milonga atipica quealla di Haden, con Carla Bley alle tastiere, seguono musiche da circo, da fiaba, da teatro dei burattini e simili; fuoriuscita come dall'orbita indifferenziata di una danza - trattavasi di introvabile edizione di Pynchon, regime di visibilità tendente a zero - Oedipa Maas si recò a Nizza di domenica, senza preavvertire, improvvisamente, o falsificando al solito i cosiddetti dati, che proprio non c'erano; presente una fiaba di storie dentro storie; instancabili i percussionisti con tablas e tamburi ad acqua. Mai sazi né sguardo né orecchio dell'immobilità sprigionantesi da quelle infinite rotazioni e ondulazioni, diafanissime paradosse potenze; instancabili le baiadere, senza falsi movimenti, dite loro che ho avuto una vita bellissima, così disse.