02/07/07

Memoria delle barche da oblio (a b



lui che ha finito, adesso aspetta
sì, ma prima, prima
un'informazione, un insieme di parole (loro l’ordine). nel luogo apposito si declinano termini a coniugare altri termini. in cerchi fatti non da mani umane ma
correttamente comunicati. si dice ciò che noi
passo obbligato. si crede. stesso passo. prima elevazione
contemporaneamente alla terra. si vede. b prende qualcosa, inserisce qualcosa, sembra qualcosa. dice è per provare. provare che
era nell’aria che parlava, parlava
dove sarebbe bene arrivare e andare
fa poi il punto riguardo un certo numero di questioni da risolvere. le trova in uno stato pessimo
sa di esserci stata molto e, confessa, piacevolmente, in un certo luogo. vorrebbe specificare quale ma ciò di cui parla corrisponde a un’improvvisa discesa, o meglio, caduta. eppure non si dà pace. irriducibile a ogni combinazione o ipotesi per
peso dei gravi. finisce di dire. sarà che, per forza
guarda, l’unica sarebbe la separazione del vedere dallo stare ma non il sonoro, il sonoro proprio no. e non ci sarà trama che possa t
per quanto riguarda il discorso, il sonoro, una voce a proposito di chissà cosa, che allo stesso tempo parla e che allo stesso tempo vede un’altra cosa a qualche altra cosa simile a ciò di cui poi si parlerà ancora di qualcosa ancora di un’altra cosa ad un’altra cosa simile a
farne una separazione no, una distinzione, forse. ma il sonoro... per forza, a garantirne la separazione
ma come si fa non lo dice