Le poche parole che qui si premettono come introduzione al testo antigoneo di Laura Silvestri altro non sono che ritagli da un flusso epistolare intercorrente fra chi scrive e l’autrice:Dal romanzo canti di lontananza pubblicato per i tipi di Palomar due anni orsono al trittico(anti )narrativo qui proposto,questa è passata a proposte drammaturgie e tragediografiche che hanno del suicidarlo sia su un totalmente ipotetico versante teatrale che su uno,di fatto come qui sui generis editoriale.E’-se si può dire,di antigenere che si tratta:Le coordinate della crisi sono abbozzate nel paragrafo sottostante.
Quanto al romanzo,in angelus novus:
Il romanzo attesta ed esprime il più profondo disorientamento del vivente>
Scrivere un romanzo significa esasperare l’incommensurabile nella rappresentazione della vita umana>
Il luogo di nascita del romanzo è l’individuo nel suo isolamento che non è più in grado di
esprimersi nelle questioni di maggior peso e che lo riguardano più da vicino,è egli stesso senza consiglio e non può darne ad altri.>