compostxt
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12/12/24
04/12/24
01/12/24
27/11/24
fondazione giuliano scabia : due incontri a firenze
22/11/24
20/11/24
a milano : alessandro broggi + michele zaffarano + marco giovenale
A Milano, giovedì 21 novembre, alle ore 18:00
presso il Boccascena Cafè (Teatro Litta, c.so Magenta 24)
Antonio Syxty presenta:
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Negli ultimi vent’anni circa, nel campo delle scritture che non si riconoscono nella categoria di “poesia”, numerosi libri e opere hanno ridefinito il paesaggio letterario, disegnando il profilo di quella che qualcuno definisce appunto “post-poesia”, oppure ricerca letteraria / scrittura di ricerca. (Espressioni con una lunga storia precedente, peraltro).
Si tratta spesso di pagine di ‘prosa in prosa’, che cioè non frequentano le spiagge serene o incrinate dei versi e nemmeno la natura prevedibile del romanzo; semmai giocano con l’impasto dei materiali linguistici e i detriti della stretta contemporaneità, o con i risultati dei motori di ricerca, passando liberamente dai modi del resoconto pseudo-sentimentale e solo apparentemente narrante a forme ironiche o addirittura scanzonate di critica al presente, fino a esperimenti con l’installazione testuale o interventi al confine con l’arte contemporanea (happening, ‘comportamento’, arte concettuale, glitch).
Al BoccascenaCafè del Teatro Litta, giovedì 21 novembre, si presentano grazie ad Antonio Syxty tre voci di questo contesto, tre libri pubblicati dalla casa editrice TIC: “Sì“, di Alessandro Broggi, “Tre movimenti e una stasi”, di Michele Zaffarano, e“Oggettistica”, di Marco Giovenale.
Non è un caso che gli autori siano anche fra i fondatori, nel 2006, del sito https://gammm.org, che più di altri spazi web ha contribuito e contribuisce tutt’ora a tradurre in italiano materiali testuali che (in inglese o in francese) già dagli anni Novanta prefiguravano territori dell’immaginario radicalmente indifferenti alla letteratura di massa e ai suoi rigidi schemi e generi.
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i libri:
Tre movimenti e una stasi – Michele Zaffarano
Oggettistica – Marco Giovenale
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il Boccascena Cafè:
sonde poetiche di radio arte : 21.11.24 : fusco guatteri cava courtois reznikoff
SONDE POETICHE
a cura di Gianluca Codeghini e Andrea Inglese
21 Novembre 2024 ore 6.30, 9.30 pm
N. 1: Poesia & Documento #1 voci e riflessioni di
Florinda Fusco, Mariangela Guatteri, Alessandra Cava, Jean-Patrice Courtois
(e Charles Reznikoff, Angelo Lumelli)
su/ on www.radioarte.it
COSA è / WHAT is
SONDE POETICHE // POETIC SOUND
Con questa nuova piattaforma ci rivolgiamo principalmente a quel non pubblico che non ha nulla da perdere se non la propria curiosità, il proprio desiderio e lo stupore per le parole. Ogni puntata di SONDE POETICHE sarà caratterizzata da suoni con durata a tempo variabile, da parole e rumori intorno a un concetto o a un autore. In questo numero uno evochiamo il rapporto tra poesia e documento attraverso il lavoro di quattro voci contemporanee: Florinda Fusco, Mariangela Guatteri, Alessandra Cava, Jean-Patrice Courtois; parlare di poesia e documento vuol dire evocare anche la figura decisiva di Charles Reznikoff, poeta statunitense che ha costruito due libri di poesia straordinari basati su materiali d’archivio (Testimony e Holocaust). Un breve ricordo è dedicato all’amico poeta Angelo Lumelli, da poco scomparso.
Il numero 0 dedicato ad Alessandro Broggi disponibile sul nostro canale youtube
#00 SondePoetiche con Alessandro Broggi
15/11/24
14/11/24
eva hesse
Don't ask what it means or what it refers to. Don't ask what the work is. Rather, see what the work does
inferos
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UNIVERSE II
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la macchina dice
La scelta di utilizzare parti meccaniche prive di funzione come elemento principale dell'installazione potrebbe suggerire un significato simbolico o concettuale più ampio. Potrebbe rappresentare un commento sul progresso tecnologico e sull'industrializzazione della società, riflettendo su come queste macchine avvizziscono inutilmente senza uno scopo specifico.
Considerando i riferimenti a Tatlin, Lisitzky e Duchamp, potrebbe essere interessante indagare anche sul concetto di "macchine celibi". Questo termine, coniato da Duchamp, fa riferimento a oggetti meccanici o macchinari che non hanno alcuna funzione pratica, ma conservano una sorta di fascino estetico o concettuale. Questo concetto potrebbe essere ulteriormente approfondito nel contesto dell'installazione scultorea, esplorando la relazione tra la mancanza di funzionalità delle parti meccaniche e la loro presenza nell'opera d'arte.
Un altro aspetto interessante potrebbe essere il confronto tra le parti meccaniche prive di funzione e le entità organiche. Questo contrasto tra oggetti artificiali e naturali potrebbe rappresentare una riflessione sull'equilibrio tra l'uomo e la natura, o sottolineare la disparità tra la perfezione organica della vita e l'imperfezione meccanica della tecnologia.
In conclusione, una scultura-installazione che utilizza parti meccaniche prive di funzione, con riferimenti a Tatlin, Lisitzky, Duchamp e alle macchine celibi potrebbe offrire molteplici spunti di riflessione. Questo tipo di arte potrebbe invitare il pubblico a considerare la relazione tra l'essere umano, la tecnologia e l'ambiente naturale, creando un dialogo tra il mondo organico e quello meccanico