A.1.1 Entità individuali non indicate con un nome proprio
Un assedio alle caselle, al casellario, ai posti. La conquista dello spazio; processi di delocalizzazione (prima protesi, poi non umani, poi anche protesi) hanno spaesato [lo spazio si tende a misurarlo, si assottiglia]. Va fuori da sé poi anche di sé. Deviatori di segnali.
Il cervello del XXI secolo, L'identità della follia, Buchi e altre superficialità, Le forme dell'oblio scavano delle tane ma – i più efficienti – dei bunker con molte molte cose dentro, comprese le magliette da sera, da uscita, da feritoia, da cosa attillata, da cornice con luci, binary blob che si sgonfiano, presto esauriti. Rivendicano esigui umani. Una ricerca – che ha poca precisione – della felicità immediata. Un bunker portatile, le tendenze, le ultime, lo danno da indossare; le precedenti probabilmente da regalare: un presente importante, un'occasione speciale. Ora è tutto indispensabile.
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raccatta un foglio poi in molti fanno pressione e interrompono. siete solo avanzi. deteriora. una corrente della porta (eventi di una presenza costante).
ancora una mano, due mani, fivefingers con dei fogli attaccati alle dita sono gli unici alberi (a parte quelli con gli aghi che cadono di continuo). ma si dice che: abbiamo un così bel verde qui davanti!
[…]
CONTROLLO DEL VOCABOLARIO
[e la solita luce al neon nel tubo scarico che fornisce il fastidio dell'intermittenza della morte]
– Espliciti le sue relazioni.
– 1. Relazioni transitive
2. Relazioni di appartenenza
– Espliciti le sue relazioni.
– 1. Relazioni transitive
2. Relazioni di appartenenza
[Restauro degli arazzi del 16° e 17° secolo]
NUCLEO E COMPLEMENTI
come (ancóra) un corredo funebre fino laggiù dove si apre un'anta e una fila di qualche grosso pulsante numerato e un lumino dentro. è il solito forno con: l'ovale del fotoritratto e un sunto delle precedenti puntate. tutto in epigrafe. un'abitudine: così fanno capatine negli uffici adiacenti. si curiosa quella con le calze nuove e i capelli più lisci, si fa finta di cercare qualcuno che non è davanti alla macchinetta con la chiavetta e una ferma decisione sul livello discreto di zucchero: da 1 a 4
– scelgo amaro
– e da quando?
– da oggi.
– si sono rotti i frangisole della mia parte
– così sei spiato
poi dopo due giorni lo trovarono disteso sotto la sua scrivania privo di vita. al collo aveva la catenina della chiavetta USB da un giga, la ormai diffusa chiavetta-gioiello. la chiavetta-gioiello non era appesa alla catenina. di lui dicevano - anche quella con le calze nuove - che non gli serviva un pro-memoria. poi però tornava più volte a chiedere sempre le solite scatole; era molto gentile. quando si sa con certezza che si ha dimenticato (…) si aprono arazzi di leggerezza.
– lui è anche questo
– ok. come lo valuti?
– è registrato un calo delle scatole distribuite rispetto alla settimana precedente
– il virus si affievolisce. va detto
[Gli elementi si vanno ad aggregare secondo modalità in apparenza casuali. relazioni di tipo
eterogeneo]
lui lo lega e poi lo slega. si guarda le scarpe e poi annuisce all'immagine della segretaria. c'è anche chi insulta da fuori. coazioni, cani, elementi umani. preferiscono l'asfalto al prato, il pilone al tronco. lei e lei si parlano a distanza: portano il pattume. dietro si giocano scommesse
il parcogiochi-lunaparco gonfiabile ha i colori primari spenti. va a constatare lo spellamento del prato. le chiazze di terra diventeranno il fango. l'euro-zona ha subito consistenti dilavamenti.
le pertinenze sono intrecciate, non attribuite
– qui si slitta
– è un gioco troppo vago
– troppe incognite
allargamenti: troppe variabili da processare. allagamenti; alluvioni; casette in giro; animali sui detriti. si cerca ancora anche se non c'è la televisione, ma si sente: è bene che ci sia.
a tutti quelli che incontrava diceva in forma di racconto sceneggiato che aveva fatto l'annunciatrice televisiva della rai e la scuola di d i z z i o n e e il corso di memoria visiva e amicizia col figlio dell'elettricista di sala e solo un pompino alla sarta.
ma guardi – dice – ho un dolore qui sotto. sono le apparecchiature che mandano le onde. faccio causa, mi occorre la sua certificazione.
esibiva il suo quadro (i dettagli si disperdono). una fuga di indumenti per la mente. ha scoperto un rene e contempla intanto la vetrinetta dei bisturi, il cartone delle siringhe usate, il secchio di plastica chiuso. umani ammonticchiati con grande costanza.
rintraccia le gocce di piscio fuori posto nel bagno e fa segnalazioni. ne fa merito e anche raccoglie il fogliame sul pavimento che ha dei frammenti di protesi mammarie ben inserite e : riuscite ma : non danno il rigetto e : attecchiscono presto. e di articoli così trapassati con le frasi decomposte. sopra c'è una cosa catarifrangente che lancia la posta, dei cellophane, minuti, cuore e salute, mondo-ufficio, biglietti del teatro, fuoriusciti dal p.s. con il foglio della cura rimesso al curante: vantaggi che puoi toccare con mano. e, adesso, solo per te! facile scegliere. est plus!
[…]
4.4.2.1 RUOLI NUCLEARI
dice che lei è il suo doppio il suo triplo il suo: ennesimo. dice per questo, essenzialmente, la ama. non si tratta di egoismo. si tratta di intima necessità.
sono assai spesso insieme, sono inseparabili. anche in una camera silenziosa. con costanza dentro il loro piccolo manicomio: riciclano, classificano, mettono nelle scatole contrassegnate da cartoline di cultura e arte e balletto rullate a caldo con la plastificatrice.
nel bagno è plastificato a pezzi componibili l'alfabeto ASCII adesivo e una cartolina con riquadri fotografici - le immagini virate in azzurro tenue - di esempi performativi d'ossessione di corpo - a farsi tagli e buchi e a divaricare le commessure e tutti i bordi d'orifizi in pelle. et altro : copre un buco rettangolare che contiene i fili della luce e dei morsetti grossi verdi.
è una realtà minuziosa per via delle minime del contesto complesso, le sottilissime tensioni dell'interiore e della calce dei muri.
lui lo lega e poi lo slega. si guarda le scarpe e poi annuisce all'immagine della segretaria. c'è anche chi insulta da fuori. coazioni, cani, elementi umani. preferiscono l'asfalto al prato, il pilone al tronco. lei e lei si parlano a distanza: portano il pattume. dietro si giocano scommesse
[una rosa precoce sfiorisce precoce immediata]
il parcogiochi-lunaparco gonfiabile ha i colori primari spenti. va a constatare lo spellamento del prato. le chiazze di terra diventeranno il fango. l'euro-zona ha subito consistenti dilavamenti.
le pertinenze sono intrecciate, non attribuite
– qui si slitta
– è un gioco troppo vago
– troppe incognite
allargamenti: troppe variabili da processare. allagamenti; alluvioni; casette in giro; animali sui detriti. si cerca ancora anche se non c'è la televisione, ma si sente: è bene che ci sia.
a tutti quelli che incontrava diceva in forma di racconto sceneggiato che aveva fatto l'annunciatrice televisiva della rai e la scuola di d i z z i o n e e il corso di memoria visiva e amicizia col figlio dell'elettricista di sala e solo un pompino alla sarta.
Signore e Signori, buonanotte.
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ma guardi – dice – ho un dolore qui sotto. sono le apparecchiature che mandano le onde. faccio causa, mi occorre la sua certificazione.
esibiva il suo quadro (i dettagli si disperdono). una fuga di indumenti per la mente. ha scoperto un rene e contempla intanto la vetrinetta dei bisturi, il cartone delle siringhe usate, il secchio di plastica chiuso. umani ammonticchiati con grande costanza.
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rintraccia le gocce di piscio fuori posto nel bagno e fa segnalazioni. ne fa merito e anche raccoglie il fogliame sul pavimento che ha dei frammenti di protesi mammarie ben inserite e : riuscite ma : non danno il rigetto e : attecchiscono presto. e di articoli così trapassati con le frasi decomposte. sopra c'è una cosa catarifrangente che lancia la posta, dei cellophane, minuti, cuore e salute, mondo-ufficio, biglietti del teatro, fuoriusciti dal p.s. con il foglio della cura rimesso al curante: vantaggi che puoi toccare con mano. e, adesso, solo per te! facile scegliere. est plus!
[…]
4.4.2.1 RUOLI NUCLEARI
dice che lei è il suo doppio il suo triplo il suo: ennesimo. dice per questo, essenzialmente, la ama. non si tratta di egoismo. si tratta di intima necessità.
sono assai spesso insieme, sono inseparabili. anche in una camera silenziosa. con costanza dentro il loro piccolo manicomio: riciclano, classificano, mettono nelle scatole contrassegnate da cartoline di cultura e arte e balletto rullate a caldo con la plastificatrice.
nel bagno è plastificato a pezzi componibili l'alfabeto ASCII adesivo e una cartolina con riquadri fotografici - le immagini virate in azzurro tenue - di esempi performativi d'ossessione di corpo - a farsi tagli e buchi e a divaricare le commessure e tutti i bordi d'orifizi in pelle. et altro : copre un buco rettangolare che contiene i fili della luce e dei morsetti grossi verdi.
è una realtà minuziosa per via delle minime del contesto complesso, le sottilissime tensioni dell'interiore e della calce dei muri.