1.
è molto facile contrarre la malattia e l'opposizione deve essere pronta fin dalle
prime ore del mattino.
Non è molto semplice opporsi. Ma è il livello minimo (e anche massimo) di
soluzione nota. Anche se, almeno fino a oggi, in realtà non è quasi mai stata
una vera soluzione.
Una volta contratta, la malattia è in buona sostanza interna. Irreversibile e
incurabile. Le persone siedono molte ore, specie parenti stretti, osservandosi e
incolpandosi a vicenda senza parole del loro stato.
Ogni tanto il rumore di un'ambulanza un po' lontano un po' vicino ricorda dove si
trovano, e che non è più un suono innocuo come quando, da borghesi, ridevano
nel loro modo e mondo consueto.
Erano in pericolo.
7.
La sera andavano in via Veneto. Lì c'era un distributore di uranio aperto giorno
e notte, e si diventava brillanti senza saperlo.
10.
è debole, non vuole nascere. Nascerebbe volentieri al contrario, verso il buio,
sparato verso il buio. Nascerebbe all'indietro, al rovescio, a belle dosi,
dormendo, a torcicollo, retrocedendo per non vedere, schivando i secchi di latta
appesi, le funi per terra, le tagliole, le buatte scoperchiate, il marmo, i piani di
pietra grigia, i cilindri che sono strutture di sedie e paglia, svuotando, à rebours,
rewind, sempre cedendo verso il meno, verso il nero, verso una diminuzione
non generata e non generale ma che è una sua diminuzione, un affievolirsi di
unità, di uno solo, mancando, perdendo, via via, diminuendo come detto,
sottratto, raccorciando, daccapo con meno materiali e personaggi, tosse e
freddo, altra tosse più lontana, un freddo forte, sala vuota.
11.
Sì, è come lei dice, mi sono rifiutato di ascoltare la musica, per la polvere. Sul
disco, sì. Non ho neanche letto, nessuna lettera, per lo stesso motivo, appena,
detto. Sono rimasto nel mio nascondiglio per tutto il tempo. Ho cercato di non
imparare niente. Ho cercato di semplificare all'estremo le mie parole. In alcuni
momenti la semplicità era perfino più forte della realtà. Pensavo di tradirla. Era
pieno di macchie. Nessuno poteva verificare quello che dicevo. Quando fu
trascritta dai cronisti la frase più celebre, relativa all'amore, molti non ne
compresero l'oggetto. Per quanto semplificassi tutto, a rischio di mentire, non
tutto per loro era chiaro. Quasi niente, anzi. Allora passando interamente sul
fronte della menzogna pensai: ora sarà evidente, esplicito. Mentirò sempre,
completamente, senza retorica. In modo piatto. Sarà decifrata ogni cosa.
Intenderanno. Mi capiranno perché è il loro stesso linguaggio. Con tutta la
sintassi azzerata, totalmente semplificata. Loro capiscono le bugie, le
deformazioni. Leggeranno. Sarà limpido. Sbagliavo. Neanche così funzionò.
Non funzionava.
marco giovenale, quasi tutti - prose in prosa / nuove e non nuove
2008 - 2010. edizioni polìmata, roma 2010, esaurita
nuova edizione, riveduta e definitiva: miraggi, torino 2018 _ http://www.miraggiedizioni.it/prodotto/quasi-tutti/
2008 - 2010. edizioni polìmata, roma 2010, esaurita
nuova edizione, riveduta e definitiva: miraggi, torino 2018 _ http://www.miraggiedizioni.it/prodotto/quasi-tutti/