antigone se ne va, non potranno più punirla. che fuggire: trasmigra, presumibilmente in autobus, forse nella trucida favola di andersen delle scarpette rosse, epifania del feticcio della castrazione figurata, di una danza senza freni e senza interruzioni, con irruzione finale nel e del trascendente, oppure in un fotogramma dove l’autostoppista indossa solamente un paio di scarpe di vernice rossa con i tacchi a spillo, un miraggio erotico dentro un pezzo di archeologia cinematografica. il sistema giudiziario e politico che la condannava è crollato sotto il peso della propria vaniloquente assurdità, non c’è più storia, né potra dirsi questa è un’altra storia. è l’altra da qualunque storia. se ne va, qua o là, ma resta qua, su questo weblog, nessun sipario di elettroni a coprirla. se ne è andata ma la si vede. qui