25/06/09

marco giovenale: nelle acque fredde di un fiume per salvare un cane che sta per affogare



combatti l'ansia, salva la balena, sono i cosacchi, abbatti la balena, salva l'ansia, velcra i giustamente venne inghiottito, sii, hai certo imparato come, calafatare i buoi se peccano, come pennellare le afte, mister magoo, con un piede nel giappone e uno in europa, come combattere questa attività, metà drago subacqueo, lo rinchiusero per sapienza di combattimento, idiota, pénsaci una buona volta, ragiona, cazzo, i cani non affogano, i cani sono le esche degli alieni per catturare i deboli, una volta che ti sei tuffato sei nella cache del programma, vieni risucchiato e ti iscrivi a comunione e liberazione, potrai combattere a mani nude, sconfiggerai lo scorpione e sei abile, complimenti, sei a bisanzio, l'imperatore ti nomina, ti nomina duca, ti dà la coppa, la contaminazione, i bugatti, ti dà in sposa un animale abbandonato in autostrada, dissetarsi per combattere, non ci cascare, non scendere dalla cabina, sei coperto di fosforo, di amianto, sei coperto di ridicolo, hai vinto, coloro che non amano non capiranno, sei come fidel castro, hai vinto con il risparmio, la moneta è salva, la conoscenza dell'essere è la base di tutto, il raggio è azzurro intenso e non tornerai mai più, stai salendo alla velocità della luce, hai vinto, hanno vinto, addio, cremina pasteur





18/06/09

andré breton







da: andré breton, on the survival of certain myths and on some other myths in growth or formation

(in leggere, n. 6, novembre 1988, rosellina archinto editore)





06/06/09

ida isoardi: su slm


Un poemetto in prosa dove la fanno da padrone il sesso (mimato), l’antropofagia (desiderata), la follia (reale), il rimorso (delirante), la dissoluzione (totale). Chi ha detto che Carmelo Bene è senza continuatori? Io, ma ora ho dei ragionevoli dubbi in proposito. Limitante parlare di continuatori, è di eredi che qui si tratta, di chi ha colto in pieno lo sfacelo della nostra epoca, cultura teatrale, letteraria e visiva incluse. Come in un diabolico gioco di specchi rotti e deformanti la biblica (e saccheggiatissima) Salomé, comincia con l’essere amputata delle vocali che compongono il suo nome. Il Battista entra ed esce di scena come un truce giocattolo meccanico, trastullo e tormento della protagonista, esibito in innumeri situazioni chirurgiche, erotiche, imploranti, ecc. Di volta in volta invocato, amato, vezzeggiato, ricucito, surgelato, il Decollato dà inizio al racconto come un “povero cristo” incapace di qualunque orientamento (ci credo!) e in totale balìa della crudele e amante “zarina”. L’assurdo risplende nelle telefonate della settevelista alla madre, nelle pressanti (e pesanti) richieste erotiche rivoltele da un Erode sempre più arrapato e cupo, ma la traccia narrativa, per quanto labile e pretestuosa, è l’allestimento della “prima”, destinata a un parterre di ospiti prestigiosi (noblesse oblige), di un obsoleto superotto dove il martirio del santo e la danza della fanciulla diventano altrettante occasioni di parodia in stile rotocalco del testo detto sacro. Decisamente umorale il con-testo, quasi fluxus in virtù di frequenti secrezioni corporee. Il procedere della scrittura avviene a scatti, stacchi improvvisi, incursioni felici nel gergo e nella cantilena infantile, ellissi di interpunzione, dialoghi indefiniti: una esemplare de-costruzione di senso e di parola (verbo) che diventa consolatoria per quanti non ne possono più di risciacqui lirici, di autocontemplazioni ombelicali, di tormentoni esistenziali e di retorica del “bel verseggiare” (ancora!). Qui siamo invece nel bel mezzo di una catastrofe dove nulla è riscattabile o suscettibile di catarsi. Forza centripeta (Giovanni Battista) e forza centrifuga (Salomé e gli altri) ingaggiano un autentico combattimento sul Nulla, vero eroe di una vicenda irrappresentabile e perciò assolutamente credibile.


Ida Isoardi







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