09/01/08

Daniel Paul Schreber: da "Memorie di un malato di nervi"


... Da anni vengono pronunciate dentro i miei nervi, con grande frequenza e con migliaia di ripetizioni, solo singole congiunzioni o locuzioni avverbiali, destinate a introdurre proposizioni secondarie, e ai miei nervi si lascia l'integrazione delle proposizioni secondarie con un contenuto qualsiasi che soddisfi lo spirito pensante. Così da anni sento ogni giorno e ripetute migliaia di volte le parole sconnesse proiettate nei miei nervi: "ma perché?", "per questo, perché", "per questo, perché io", "a meno che", "rispetto alla sua" (cioè riguardo alla mia persona bisogna ormai pensare o dire questa o quella cosa), inoltre un "oh sì!" assolutamente assurdo gettato sui miei nervi, infine certi frammenti di locuzioni una volta espresse completamente, per esempio:

  1. "Adesso io mi voglio"
  2. "Lei infatti deve"
  3. "Questa cosa me la voglio"
  4. "Adesso però dovrebbe"
  5. "Ma questo era davvero"
  6. "Adesso ci manca" ecc.

Per dare al lettore almeno un'idea del significato di queste locuzioni interrotte, voglio aggiungere nei seguenti esempi 1-6 ogni volta la continuazione che in passato veniva effettivamente pronunciata, ma oggi viene tralasciata e per così dire abbandonata ai miei nervi perché la completino. Queste locuzioni avrebbero dovuto suonare come segue:
  1. Adesso io mi voglio rassegnare al fatto di essere idiota;
  2. Lei infatti deve essere rappresentato come negatore di Dio, come dedito a eccessi voluttuosi ecc.;
  3. Questa cosa me la voglio considerare un momento;
  4. Adesso però dovrebbe essere ben cotto, l'arrosto di maiale;
  5. Ma questo era davvero troppo per la concezione delle anime;
  6. Adesso ci manca il pensiero principale, cioè: noi, i raggi, non abbiamo pensieri ...



Daniel Paul Schreber: Memorie di un malato di nervi (Adelphi, 2007)

Titolo originale: Denkwürdigkeiten eines Nervenkranken